Il comune di Lacco Ameno è il più piccolo dell’isola d’Ischia. Occupa la parte nord-occidentale dell’isola e confina a est con Casamicciola Terme e a ovest con Forio. Il paese, oltre al corso principale si compone di diverse località: Fango, Mezzavia, Ortola. Una curiosità: l’appellativo "Ameno" venne aggiunto nel 1863 per volere del sindaco dell’epoca Carmine Mennella. Fino a quel momento il nome del territorio era solo Lacco, il cui etimo più probabile è "pietra".
La storia di Lacco Ameno è la storia dei suoi simboli e di alcuni grandi uomini. Nel 1953 l’archeologo tedesco Giorgio Buchner ritrovò nella necropoli di San Montano, cala naturale sita ai piedi della collina di Monte Vico, la coppa di Nestore (725 a. C.), un vaso la cui incisione è una delle più antiche testimonianze di scrittura alfabetica greca, quella che per intenderci si studia nei licei classici. La coppa è oggi visitabile presso il Museo archeologico di Villa Arbusto e costituisce la prova regina che fa di questa parte dell’isola d’Ischia il primo insediamento della Magna Grecia.
Leggenda vuole che, sempre nella baia di San Montano, giunse dal Nord Africa la salma della vergine Restituta di Cartagine (304 d.C.). Al culto della martire, divenuta poi la Santa patrona dell’isola d’Ischia, venne dedicato un santuario. Al di là degli aspetti mitici, nelle operazioni di scavo nei pressi del santuario, oltre alla presenza di reperti del periodo greco, sono emerse anche tracce di un'importante comunità paleocristiana. I reperti raccontano di un’intensa attività religiosa, gelosamente occultata, che fanno di Lacco Ameno la prima comunità cristiana dell’isola d’Ischia.
Il simbolo per eccellenza di Lacco Ameno è però il Fungo, lo scoglio tufaceo che sorge nel mare all’ingresso del paese. Anche qui il racconto mitico dello scrittore e poeta locale Giovangiuseppe Cervera narra di una Natura che, affranta per la scomparsa di due giovani amanti, inghiottiti dal mare poco distanti dalla riva, abbia voluto erigere un tumulo a ricordo e protezione degli esanimi corpi.
Se è vero che lo sviluppo turistico del territorio è molto legato alla figura del famoso editore e produttore cinematografico Angelo Rizzoli, sarebbe una grave mancanza non citare il duca Luigi Silvestro Camerini, umanista e viaggiatore, che sbarcò a Ischia nell’immediato dopoguerra alla ricerca di un luogo dove realizzare un parco che esprimesse il suo amore per la botanica. Nasce così nella baia di San Montano, dove per altro c’è anche una bellissima spiaggia (in parte libera), il parco termale del Negombo, meta irrinunciabile per chi vuole visitare Ischia e il comune di Lacco Ameno.