Il Borgo di Sant’Alessandro è conosciuto sostanzialmente per tre ragioni: la sfilata che ogni anno, da più di trent’anni, il 26 agosto, raggiunge la contrada partendo dal Piazzale delle Alghe di Ischia Ponte. La Spiaggia degli Inglesi, un posto incantevole e riservato, che rimane tale pur se gravemente compromesso dall’erosione marina. Da ultimo perchè vi ha vissuto il grande Giorgio Buchner, l’archeologo che con i suoi scavi a Lacco Ameno, tra gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, ha rivoluzionato in ambito accademico (e non solo) gli studi sulla Magna Grecia.
Vale la pena fare una visita a quest’angolo incantato dell’isola d’Ischia, magari una mattina di maggio, giugno, al tempo delle rose, o quando la particolare luce di Ischia illumina questa contrada esposta a Nord e perciò non asfissiata dal "sol leone", come invece avviene in altre parti dell’isola. Vale la pena perché quello che ci si trova davanti è un ambiente quasi surreale tanta è la quiete, tra l’altro appena sotto l’arteria stradale principale dell’isola d’Ischia.
L’architettura è quella mediterranea, fatta di volte ad arco, colori pastello, vicoli stretti che sono il risultato di superfetazioni e costruzioni vicine le une alle altre senza un disegno urbanistico preordinato. Incredibilmente, però, con una grazia e un’armonia che derivano dal rispetto di alcuni canoni stilistici: il cortile all’ingresso, le finestre moresche, il giardino esterno che poi è quasi sempre un orto domestico.
Insomma, il Borgo di Sant’Alessandro è un’ulteriore dimostrazione del fatto che Ischia è molto più di una semplice località balneare, ma un’isola dove le esigenze della modernità convivono con angoli, scorci, territori dove invece il tempo sembra essersi fermato.