"Bisogna stare attenti ad ogni immagine, ad ogni pietra che ci si trova davanti o si intravede in lontananza". Solo così, secondo il poeta e scrittore locale Giovan Giuseppe Cervera (1922-1986), si può cogliere il "mistero" dell'isola d'Ischia. Nel 1959, Cervera lasciò al "Centro di Studi sull'Isola d'Ischia" un testo in cui raccontava le pietre dell'isola, "perchè esse non sono solo pietre, ma vivi monumenti capaci di esaltare ancora il visitatore". Abbiamo ripercorso idealmente i sentieri e le strade battute da Cervera, per trarre anche noi ispirazione e amore da ogni pietra e da ogni zolla di terra. E il viaggio non poteva che cominciare dalle case di pietra della Falanga, passando per la Pietra dell'Acqua e la Pietra Perciata, tuffandoci poi in acqua per scorgere la Torre di Sant'Angelo, la Nave, gli Scogli Innamorati, il Lorio, Punta Caruso, il Fungo, gli scogli di Sant'Anna e, soprattutto, il Castello Aragonese. Di seguito, una breve rassegna delle pietre dell'isola d'Ischia sulle orme di Giovan Giuseppe Cervera.
Le case di pietra della Falanga
"Enormi blocchi di tufo pallido che hanno stranissime forme e fanno pensare a una necropoli di giganti". Così lo scrittore ravennate Giuseppe Orioli descriveva nel 1937 le case di pietra della Falanga, a ulteriore conferma della valenza magico-simbolica della pietra nella cultura contadina. Suggestione da cui non era immune la civiltà rurale dell'isola d'Ischia, come dimostrano le due chiese rupestri di San Nicola e Santa Maria al Monte, rispettivamente in cima e ai piedi di questo bosco di castagni a oltre 500 metri sul livello del mare, nel comune di Forio.
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Pietra dell'Acqua
Al pari delle case di pietra della Falanga, la Pietra dell'Acqua è una testimonianza dell'architettura rupestre dell'isola d'Ischia. In questo caso si tratta di una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana che serviva ad irrigare i campi coltivati a grano lungo i pendii del Monte della Guardia nel comune di Serrara Fontana. Già, perché, per chi non lo sapesse, fino agli anni '50 del secolo scorso una delle colture principali dei contadini serraresi era appunto il grano (naturalmente insieme al vino). I covoni di paglia venivano poi rivenduti alle ricamatrici di Lacco Ameno che ne ricavavano borse, cappelli, cestini e altre utensilerie. Il grano non viene più coltivato, mentre sull'isola d'Ischia continua la tradizione della lavorazione della paglia, oggi sostituita dalla più commerciale rafia.
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Pietra Perciata
Secondo Cervera "bellissima come un corallo dei mari d’Oriente", la Pietra Perciata si trova all'estremità del bosco della Falanga. È uno dei tanti mega blocchi di tufo verde che l'azione congiunta degli agenti atmosferici ha interamente traforato in mille concavità in cui "il vento - sempre secondo il poeta lacchese - va a rannicchiarsi per un po' di riposo nei meriggi d'estate".
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Torre di Sant'Angelo
L'isolotto di tufo davanti la piazzetta di Sant'Angelo è l'estremità meridionale di Ischia. Il punto più a sud dell'isola. Viene chiamato "La Torre" perché sulla cima anticamente c'era una torre di avvistamento. Una delle tante di cui era disseminata l'isola d'Ischia in funzione anti-saracena. La parete dell'isolotto è inoltre una delle immersioni più belle e impegnative per gli amanti del diving a Ischia.
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La Nave
La pietra della Nave è un imponente scoglio a 80 metri dalla costa a strapiombo di Punta Imperatore, la collina che cinge la baia di Citara. Leggenda vuole si tratti della galea che Alcinoo, re dei Feaci, mise a disposizione di Ulisse per il suo ritorno a Itaca. Poseidone, furente per non essere riuscito a fermare l'assassino di suo figlio Polifemo, si vendicò allora pietrificando l'imbarcazione sulla via del ritorno. La Nave è un altro dei punti di immersione preferiti dai subacquei ricreativi che frequentano il mare e le coste dell'isola d'Ischia.
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La Pietra della Nave |
Scogli Innamorati
Gli Scogli Innamorati si trovano a Forio sul lungomare Giovanni Mazzella. Due grossi scogli affioranti che per via della loro posizione - praticamente uno di fronte l'altro - suggeriscono la similitudine con l'abbraccio e l'innamoramento. Attorno ci sono altri scogli su cui, fino a non molto tempo fa, era possibile appoggiare l'asciugamano per fare il bagno. Oggi, purtroppo, l'area è interdetta a causa del pericolo frana dovuto all'erosione marina. Ciò nonostante, gli Scogli Innamorati continuano a essere una delle cartoline più famose di Forio. Come pure molto fotografati sono il "Becco dell'Aquila", grosso masso al centro della carreggiata sulla strada che porta a Citara, e il "Lorio", scoglione in mezzo al mare ben visibile dalla terrazza della Chiesa del Soccorso.
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Chiesa del Soccorso |
Il Fungo
Il Fungo si trova all'ingresso del Corso Angelo Rizzoli di Lacco Ameno. Da un punto di vista geologico è uno dei tanti mega blocchi di tufo di cui è pieno il fondale del porto lacchese, ma non è certo alla geologia che è dovuta la sua fama. Il Fungo, infatti, è una delle cartoline più famose dell'isola. Secondo Cervera, "dimora eterna" di due giovanissimi amanti a cui il destino aveva negato la fuga d’amore nell’immenso mare di Ischia.
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Il Fungo |
Scogli di Sant'Anna
Gli scogli della festa più famosa dell'isola d'Ischia: Sant'Anna, la festa dei pescatori di Ischia Ponte. Questi scogli si trovano a Cartaromana, una delle zone residenziali più "in" del comune di Ischia. Poco distante, la Torre dei Guevara, fortezza a guardia del più importante Castello Aragonese.
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Cartaromana |
Torre dei Guevara |
Castello aragonese
La fortezza di Alfonso il Magnanimo è senza dubbio l'immagine simbolo dell'isola. Insieme alla Chiesa del Soccorso di Forio, la cartolina che più ha contribuito alla fama turistica di Ischia. Alla fine del '500 su questo scoglio imponente a largo di Ischia Ponte vivevano quasi 5000 persone. Un vero e proprio paese, all'epoca chiamato "Insula Minor" per distinguerlo dall'"Insula Maior" coincidente con il resto dell'isola.
Insomma, parafrasando Cervera viene il momento in cui "il visitatore vorrà percorrere da solo i sentieri e le strade che s’addentrano nell’Ischia sconosciuta e segreta". A fargli da guida, la mappa alternativa delle pietre dell'isola più grande del Golfo di Napoli.Magia dell'isola d'Ischia!